Prima di diventare l'oggetto di una scienza, la malattia è un' emozione.
(Luciano Solaris)
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Come lo stress condiziona il metabolismo

Lo stress non sempre è da considerare un fenomeno negativo, quando si hanno dei picchi seguiti da periodi di «recupero», serve ad attivare l'intero organismo, ma quando diventa costante, come visto, può innescare una reazione a catena che mina le fondamenta di tutta la nostra fisiologia biochimica.

Difficoltà a dimagrire, intolleranze alimentari, gastriti, coliti, patologie cardio-vascolari, tendenza a contrarre infezioni, alle malattie autoimmuni (come artrite, ulcera, dermatiti, diabete lupus, sclerosi e tiroidite), agli acciacchi, alla spossatezza continua, alla caduta in una grigia visione dell'esistenza, sono le conseguenze della mancata risoluzione di tanti piccoli o di pochi grandi problemi emotivi esistenziali e della scarsa capacità di controllo sulle emozioni negative . Una persona in buona
forma e salute ha anche un migliore umore che, di rimando, migliora ulteriormente la condizione fìsica. Chi, invece, vive costantemente di stress non ha una ottimale condizione fisica, cosa che peggiora ulteriormente l'umore.

Risulta evidente, dunque, come sia importante, per chi ottiene scarsi risultati anche da regimi nutrizionali corretti, «sbloccarsi» dal proprio circolo vizioso di automatismi negativi, che possono anche portare a patologie fisiche. Si tende a ridurre gli stati di tensione utilizzando schemi che hanno dato un minimo di risultato in altre circostanze e, quindi si finisce col ripetere gli stessi «errori» per ricavarne solo un leggero sollievo momentaneo, ma resta, comunque, un livello di tensione continuo tale da minare il metabolismo.
La «malattia» è solo una «comunicazione» fisiologica di richiesta di variazioni esistenziali16. Se non si riesce da soli a districarsi e cambiare «filtro e visione», l'aiuto di specialista in educazione psicologica può essere determinante.