Prima di diventare l'oggetto di una scienza, la malattia è un' emozione.
(Luciano Solaris)

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Sigarette elettroniche, il parere del Consiglio superiore di sanità

Il 4 giugno 2013 il Consiglio Superiore di Sanità ha reso al Ministro un parere in merito alla eventuale collocazione delle sigarette elettroniche contenenti nicotina tra i medicinali, pur in assenza di una esplicita destinazione d’uso in tal senso (medicinali "per funzione"), nonché su una metodologia per la valutazione della pericolosità di tali articoli messa a punto dall’Istituto superiore di Sanità nella relazionedel 20 dicembre 2012.

Il CSS nel proprio parere ha ritenuto che non vi siano, allo stato delle conoscenze, sufficienti evidenze per far rientrare le sigarette elettroniche tra i medicinali "per funzione".
Ha raccomandato al Ministero di costituire un tavolo permanente ove far convogliare le diverse fonti di dati ed osservatori e di progettare iniziative informative sui potenziali pericoli legati all’uso di questi strumenti e di promuovere attività di ricerca e studio sui vari aspetti della problematica.

Inoltre il Consiglio ha raccomandato di mantenere il divieto di vendita ai minori di anni 18 di sigarette elettroniche con presenza di nicotina previsto dall’ordinanza del Ministro della salute del 2 aprile 2013 Divieto di vendita sigarette elettroniche con nicotina ai minori di anni 18.
Lo stesso parere ha indicato inoltre alcune prescrizioni relative all’etichettatura e alle informazioni da fornire al cittadino, sia per le sigarette elettroniche che per le cartucce di ricarica, ed il monitoraggio di possibili sovradosaggi da nicotina attraverso gli interventi effettuati dalle strutture di Pronto Soccorso del SSN.

Infine il Consiglio Superiore di sanità ritiene opportuno raccomandare che le sigarette non siano utilizzate dalle donne in gravidanza o in allattamento, che ne venga vietato l’utilizzo nelle scuole (al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo), che venga regolamentata la pubblicità di tali dispositivi, al fine di evitare il rischio di induzione al tabagismo e che le ricariche abbiano la chiusura di sicurezza a prova di bambino.

Il Consiglio si è riservato di riesaminare la questione non appena si renderanno disponibili a livello nazionale e internazionale nuovi e rilevanti elementi.