Prima di diventare l'oggetto di una scienza, la malattia è un' emozione.
(Luciano Solaris)

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Ospedali senza frontiere scatta la libertà di curarsi in tutte le città d’Europa

L’appuntamento è tra il 25 ottobre prossimo e il 4 dicembre, quando gli Stati membri dovranno recepire una direttiva Ue del 2011 che applica ai malati i principi già in vigore per merci e servizi. Il senso della norma è chiaro: chi vive nell’Unione deve poter usufruire della sanità ovunque all’interno della stessa, e non solo, come già avviene, per problemi urgenti che possono capitare a turisti e viaggiatori. Un concetto semplice ma di applicazione piuttosto complicata. Per questo gli Stati stanno pensando di sfruttare gli articoli della direttiva che concedono di mettere alcuni paletti.
Si vuole evitare ad esempio che partano troppe persone dai Paesi poveri verso quelli più ricchi e con ospedali migliori, e allo stesso tempo che questi ultimi si ritrovino a curare molti più malati del previsto, con gravi conseguenze sulle liste di attesa. E così potrebbe essere richiesta un’autorizzazione preventiva da parte delle autorità sanitarie per chi vuole andare all’estero. Anche l’Italia sta pensando di renderla obbligatoria. Del resto, già oggi sono molte di più le persone che dal nostro Paese partono per l’estero di quelle che entrano. Un trend che al ministero vogliono invertire. La nuova normativa metterà in concorrenza la sanità degli Stati membri e a Roma sono convinti che la qualità dei centri di eccellenza italiani attrarrà molti pazienti.
 
In base alla direttiva, uno Stato che decide di rendere obbligatoria l’autorizzazione preventiva deve dare comunque il via libera a spostarsi quando nelle sue strutture ci sono attese troppo lunghe per quella prestazione. Può invece rifiutare il permesso se rileva un rischio per la salute del paziente nella scarsa qualità della struttura da lui scelta. C’è inoltre un aspetto che rischia di ridurre i casi di emigrazione sanitaria. Secondo le norme tocca al cittadino anticipare il costo dell’intervento all’estero. 

Dopo, il suo Paese gli rimborserà la spesa in base al valore che riconosce per quel determinato atto sanitario. Se in Francia un’operazione costa 5 mila euro e in Italia 4 mila, chi si sposta spenderà mille euro di tasca sua. Se invece il valore della prestazione all’estero è inferiore, si potrà chiedere il rimborso di una parte del viaggio. Per certe prestazioni di alta specialità esiste già un regolamento europeo che prevede che il paziente non anticipi niente, sempre se autorizzato. Gli Stati dovranno rendere noto ai propri cittadini quale dei due sistemi è più conveniente. A ben guardare la direttiva, che prevede anche la validità delle prescrizioni mediche in tutti gli Stati membri, introduce una innovazione importante anche per chi non vuole spostarsi. Gli Stati infatti devono mettere online i dati sull’assistenza prestata dai propri ospedali. 

Vanno cioè creati dei siti, e il ministero alla Sanità lo sta già facendo, in cui si elencano le varie strutture e l’efficacia delle cure che offrono. Inoltre devono essere disposti dei “punti di contatto” telefonici attraverso i quali dare informazioni sugli ospedali. Quello italiano è già pronto, all’inizio sarà in grado di rispondere in tre lingue.
Michele Bocci (Repubblica)

Curarsi è un lusso!

Dossier del "Corriere Salute" del 6/10/2013

«Quest'anno per la prima volta abbiamo registrato tra i principali ostacoli nell'accesso alle cure anche il "peso" dei ticket sulla diagnostica e la specialistica — conferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale dei diritti del malato — . I cittadini che ci contattano ritengono il superticket una "tassa sulla salute" ingiusta, che li costringe sempre più spesso a rinunciare alle cure o a rimandarle, oppure a pagare di tasca propria quando, per esempio, c'è il sospetto di una malattia grave. E i disagi maggiori li stanno affrontando coloro che vivono in Regioni sottoposte ai cosiddetti piani di rientro».
Fermo restando che, secondo i dati del Ministero della Salute, circa 6 italiani su 10 usufruiscono di esenzioni (per patologia, per reddito o per altre condizioni, vedi articolo a destra), per gli altri che devono sottoporsi a esami o visite, i superticket stanno diventando un salasso, per molti insopportabile. E, da un anno all'altro, sono diminuite di quasi il 9% le prestazioni specialistiche ambulatoriali, come rilevano i dati raccolti in 11 Regioni dall'Agenzia nazionale dei servizi sanitari (Agenas) nell'ambito del programma ReMoLet (Rete di Monitoraggio Lea tempestiva).

Gli ospedali pugliesi penultimi in Italia

Questo è il dato risultante dal rapposto dell'Agenas: tempi lunghi e alta mortalità.

Se avete l'infarto acuto del miocardio forse è meglio non andare al Di Venere di Bari: la mortalità a 30 giorni dal ricovero è del 26,15 per cento, cioè la seconda più alta d'Italia, dopo quella dello Sma di Pordenone. 

Mentre al San Paolo solo nello 0,25 per cento dei casi l'infarto del miocardio viene trattato con angioplastica coronarica entro 48 ore. Ma le cose non vanno meglio quando si parla di ortopedia. 

I tempi di attesa per un intervento chirurgico al collo del femore all'ospedale di Casarano è di 13 giorni come al Teresa Masselli di Foggia, ovvero gli stessi del Loreto Mare di Napoli. In parole povere, i più alti d'Italia. Mentre il ricorso ai parti cesarei al Tatarella di Foggia o allo stabilimento ospedaliero di Ostuni riguarda, rispettivamente, il 67,64 e il 66,67 per cento dei casi. 

I medici di famiglia e di continuita' assistenziale non partecipano allo sciopero

I medici del territorio (medici di famiglia e di continuita' assistenziale) non partecipano allo sciopero indetto per la giornata del 22 luglio. L' agitazione , com'e' noto,  riguarda i Medici della pubblica dipendenza.
Gli ambulatori di medicina generale e le Guardie Mediche saranno, quindi, regolarmente in funzione nella giornata di oggi.

Proroga dei termini per le verifiche reddituali per le situazioni di invalidità civile.

Con messaggio n° 8761 del 29 maggio 2013 è stata data comunicazione dell’invio ai pensionati delle richieste di dichiarazione reddituale per i titolari di trattamenti pensionistici legati al reddito e dei modelli di dichiarazione per l’accertamento dei requisiti delle prestazioni collegate all’invalidità civile. 

I plichi inviati ai pensionati, a seconda delle situazioni personali, contengono i seguenti documenti.

Com'è difficile per i malati ottenere l'invalidità civile

Ritardi e percorsi tortuosi per ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile, benefici previsti dalla legge ma a volte negati, visite di controllo per accertare patologie irreversibili che non possono migliorare e, nel frattempo, pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento sospese.

Sigarette elettroniche, il parere del Consiglio superiore di sanità

Il 4 giugno 2013 il Consiglio Superiore di Sanità ha reso al Ministro un parere in merito alla eventuale collocazione delle sigarette elettroniche contenenti nicotina tra i medicinali, pur in assenza di una esplicita destinazione d’uso in tal senso (medicinali "per funzione"), nonché su una metodologia per la valutazione della pericolosità di tali articoli messa a punto dall’Istituto superiore di Sanità nella relazionedel 20 dicembre 2012.

Giornata Mondiale del Donatore di sangue

L’Associazione “Federazione Pugliese Donatori Sangue” (FPDS), federata alla FIDAS Nazionale (Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue), impegnata da 36 anni nella promozione della donazione del sangue in forma anonima, gratuita e volontaria il giorno 14 giugno aderisce alla Giornata Mondiale del Donatore di Sangue.
“Regala il dono della vita, dona sangue” è lo slogan scelto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per celebrare questa giornata e ringraziare tutti i cittadini che permettono le 92 milioni di donazioni che ogni giorno avvengono in tutto il mondo.
Straordinarie iniziative si terranno in ogni Paese del mondo e anche Bari sarà teatro di una intensa giornata di festa con cui la FIDAS FPDS celebrerà tutti i donatori di sangue.

Estate sicura 2013, avviato il Sistema di segnalazione ondate di calore

Il Ministero della salute pubblica giornalmente il bollettino sulle ondate di calore con il supporto tecnico del Centro di competenza nazionale, Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio.

L'iniziativa prevede l'attivazione in 27 città italiane (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo), di sistemi di monitoraggio che consentono di individuare, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche che possono avere un impatto significativo sulla salute delle categorie più esposte ai rischi legati alle ondate di calore.